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Museo egizio Torino

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Pubblicato da AndreZ in Turismo · Lunedì 30 Set 2024
Tags: egittomuseotorino
Il Museo Egizio è il più antico museo del mondo dedicato interamente alla cultura egizia.

La nascita dell'edificio
A partire dalla sua fondazione (1824), il Museo Egizio ha avuto sede nel palazzo denominato “Collegio dei Nobili”, costruito su disegno di Michelangelo Garove dal 1679, in cui furono esposte le prime antichità, della collezione Drovetti, acquistate dal re Carlo Felice. L’edificio, grazie ad interventi di Giuseppe Maria Talucchi e Alessandro Mazzucchetti, fu ampliato e adeguato alla nuova destinazione d’uso nella seconda metà dell’800. Già nel 1832, comunque, il Museo aprì al pubblico.

Gli scavi di Schiaparelli e Farina
Tra il 1903 e il 1937 gli scavi archeologici condotti in Egitto da Ernesto Schiaparelli e poi da Giulio Farina portarono a Torino circa 30.000 reperti. Il Museo ebbe una prima risistemazione delle sale nel 1908 e una seconda, più importante, nel 1924, con la visita ufficiale del Re. A tal proposito, per sopperire alla mancanza di spazio, Schiaparelli ristrutturò la nuova ala del Museo (chiamata poi “ala Schiaparelli”), nella quale espose reperti provenienti da Assiut e Gebelein.

Il tempio di Ellesiya
Ulteriori ristrutturazioni e adattamenti avvennero negli anni ‘30 (con l'installazione della Pinacoteca) e alla fine degli anni ‘80, (con la nuova sistemazione dell’Ala Schiaparelli). Particolarmente importante fu l’opera di ricomposizione del tempietto rupestre di Ellesiya donato dal Governo Egiziano in riconoscimento dell’aiuto italiano nel salvataggio dei templi nubiani minacciati dalle acque della diga di Assuan. Per il trasferimento a Torino la struttura fu tagliata in 66 blocchi e poi inaugurata il 4 settembre 1970.

Il Museo dagli anni '80
A partire dagli anni ’80, anche a seguito di un incremento di visitatori, si è reso necessario programmare un nuovo percorso di visita che ha determinato nuovi spazi espositivi. In particolare, il recupero e la sottomurazione dell’Ala Schiaparelli hanno reso fruibili ampie sale sotterranee dedicate alle attività archeologiche ad Assiut, Qau el-Kebir e Gebelein. Al piano terreno, è stata recuperata un’ampia sala destinata a accogliere le antichità dell’Età Predinastica e dell’Antico Regno.

I Giochi Olimpici Invernali
In occasione dei Giochi Olimpici Invernali di Torino nel 2006, lo statuario è stato riallestito dallo scenografo Dante Ferretti.






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